
Perché hai scelto di studiare Ingegneria Edile al Politecnico di Milano dopo la laurea triennale?
Ho sperimentato per la prima volta il programma di Ingegneria Edile durante un semestre di scambio che ho svolto durante la mia laurea triennale e ho scoperto che Milano mi piaceva e che l’intero programma sembrava molto interessante. Volevo ampliare le mie conoscenze sull’ingegneria edile in generale. In precedenza, avevo studiato ingegneria meccanica e lavoravo nella progettazione di impianti per edifici. Sapevo che per realizzare edifici sostenibili non era importante solo la parte meccanica, ma i diversi sistemi presi nel loro insieme e volevo sviluppare la mia attitudine a progettare edifici di questo tipo. Ero anche attratta dall’esperienza di vivere all’estero in un nuovo contesto culturale. Avevo già iniziato a imparare l’italiano per il mio periodo di scambio; quindi, la lingua non era più una barriera per me. Volevo integrarmi meglio in questo nuovo ambiente e in questa nuova cultura.
Quali sono state le principali difficoltà che hai affrontato durante il tuo periodo di studio in Italia?
Penso che ogni studente internazionale vi risponderebbe che la burocrazia è molto complicata in Italia. Per lo meno, tutti sono sulla stessa barca e parlare con compagni di classe e amici può aiutare a trovare soluzioni o a essere meglio preparati. La richiesta del permesso di soggiorno è sempre un processo lungo. Ho dovuto farlo molte volte e spesso, una volta in questura, mi hanno detto che il documento consegnato non era corretto. Avendone parlato con molti amici, sapevo che era un problema comune, ho mantenuto la calma e ho seguito le procedure come mi era stato detto. Tuttavia, grazie alla mia cittadinanza, non avevo bisogno del permesso per viaggiare in Europa e un ritardo aggiuntivo di 2-3 mesi non ha avuto un impatto così negativo per me.
Gli studi in sé sono andati bene, dato che avevo già frequentato un semestre al Politecnico durante il mio periodo di scambio e sapevo cosa aspettarmi. Ho frequentato tutte le lezioni e ho studiato molto prima di dare gli esami. Spesso studiavo anche insieme ai compagni di classe, perché questo aiuta molto, soprattutto per gli esami orali. Si può fare pratica in anticipo parlando ad alta voce di ogni argomento. Un’altra cosa importante è partecipare attivamente al progetto di gruppo, dato che la maggior parte degli esami si basa su di esso. Partecipando ai vari aspetti del progetto, si imparano gradualmente tutti gli argomenti del corso e ci si sente più pronti il giorno dell’esame.
Una sfida accademica che ho superato è stata quella di seguire due corsi in italiano. Sebbene a quel punto il mio italiano parlato fosse molto buono, seguire le lezioni tecniche in lingua italiana è stata tutta un’altra impresa. Tutto il vocabolario era nuovo per me, ma fortunatamente potevo utilizzare il traduttore di Google durante le lezioni. Mi ha aiutato anche la possibilità di svolgere dei progetti di gruppo nei corsi in italiano. Penso che sia stata un’esperienza davvero positiva per me, perché mi ha costretto ad uscire dalla mia zona di comfort e ad adattarmi a una situazione insolita. Ho dovuto lavorare di più e prepararmi prima delle riunioni di gruppo per poter discutere i miei punti con la stessa sicurezza che ho quando parlo in inglese. Ho dovuto fare più domande ai miei compagni di lavoro. Credo che la cosa migliore sia parlare sempre delle difficoltà che si incontrano con i componenti del gruppo e chiedere loro aiuto, se necessario.
Un’ultima difficoltà che posso menzionare è la lontananza dalla famiglia. Al giorno d’oggi è più facile mantenere i contatti con i propri cari e parlare spesso al telefono o tramite videochiamate. Ma è importante fare delle amicizie in Italia e creare una propria famiglia. In questo modo ci si sente come a casa e si superano più facilmente le difficoltà che si dovessero presentare.
Quali sono le principali differenze tra lo studiare nel tuo Paese e al Politecnico di Milano?
Innanzitutto, in Canada avevo soprattutto amici canadesi e non ero esposta a culture diverse. Studiando al Politecnico, ho scoperto culture diverse sia dal punto di vista del quotidiano che della vita accademica. Gli studenti provenienti da paesi hanno apportato prospettive diverse ai progetti, condividendo le conoscenze del loro paese d’origine. Questo arricchisce ancora di più il processo di apprendimento.
In secondo luogo, la tipologia degli insegnamenti e gli esami erano un po’ diversi rispetto a quelli che avevo sperimentato in Canada. Il programma di ingegneria edile prevede molti progetti di gruppo, che erano molto meno presenti durante la mia laurea triennale. Si tratta di un metodo di apprendimento efficace, soprattutto nel campo dell’ingegneria edile. Oltre ai progetti, i corsi si concentravano molto sulle conoscenze teoriche che bisognava padroneggiare per superare gli esami orali. Durante la mia laurea triennale, si trattava per lo più di risolvere esercizi, il che può essere positivo ma non dimostra necessariamente che si possa discutere facilmente dell’argomento con colleghi o altri professionisti. Gli esami orali richiedono un ulteriore livello di preparazione che può essere difficile all’inizio, ma che poi si rivela molto utile sul mercato del lavoro.
Quali sono le opportunità che questo corso di laurea magistrale ha offerto alla tua crescita personale e professionale? Come sono state utili per lo sviluppo della tua carriera?
Il corso di laurea mi ha aiutato ad aprire la mente, a gestire la mia paura di esplorare nuove strade e ad abbracciare il cambiamento, cose che sono state molto utili nel mio recente trasferimento in un nuovo continente. Questa capacità di adattamento mi ha permesso di trarre il massimo valore dall’esperienza. Inoltre, ho migliorato le mie competenze linguistiche padroneggiando una nuova lingua e ampliando la mia cerchia sociale con amici di diverse nazionalità.
Inoltre, il programma ha rafforzato le mie qualità di leadership, la proattività, la gestione efficace del tempo e le capacità di comunicazione in inglese e in italiano. Ha anche ampliato le mie competenze d’uso dei software di simulazione energetica e di modellazione a elementi finiti, e le mie conoscenza delle tecnologie “green”.
Come risultato di questi sviluppi, attualmente ricopro il ruolo di consulente per la sostenibilità in Malesia, dove fornisco consulenza ai clienti non solo sui sistemi impiantistici, ma anche sugli aspetti generali della sostenibilità del sito e dell’edificio per ogni progetto. Questo passaggio sottolinea il profondo impatto che il programma del master ha avuto sulla mia carriera.