
Perchè hai scelto di studiare ingegneria edile nel tuo percorso di laurea magistrale dopo la triennale?
La mia passione verso le materie scientifiche, l’ingegneria e il disegno tecnico nasce da quando ero alle scuole medie. Successivamente, al Liceo non sono mai stata fra le prime della classe, per questo alcuni (ma non tutti!) dei miei insegnanti di allora mi avevano sconsigliato di imbattermi in un percorso arduo come quello d’ingegneria. Loro non sanno che questa è stata la carica migliore che mi avrebbero potuto dare, perché a questo punto avevo una motivazione in più per portare avanti la mia scelta, quella di dimostrargli che mi stavano sottovalutando!
Allora ho iniziato il mio percorso accademico all’Università di Pisa, presso il corso triennale di Ingegneria Edile. Il percorso è stato davvero difficile, e mi è servito per avere una forte formazione di base, laureandomi fra i primi del mio anno. Quando ho terminato gli studi triennali però ho capito che mi mancava qualcosa.
Avevo studiato molti anni la teoria, con poche applicazioni pratiche, mi mancava il contatto con il mondo del lavoro e con i progetti reali.
Il corso di laurea specialistica in ingegneria edile al Politecnico era quello che faceva per me. I laboratori, le esercitazioni progettuali, le visite sui cantieri di rilevanza internazionale, il contatto con i professionisti di importanti aziende leader nel settore mi hanno dato la motivazione giusta per concludere al meglio il mio percorso di studi.
Quali sono le principali difficoltà che hai affrontato e come le hai superate?
Provenendo da una laurea triennale dell’Università degli Studi di Pisa il mio approccio di studio era molto individuale. Dunque, una delle principali difficoltà che ho riscontrato all’inizio è stata quella di dovermi adeguare al lavoro di gruppo e alle date di consegna stabilite durante il corso. Questa prima difficoltà è stata poi un’arma vincente per affrontare il mondo del lavoro ottenendo ottimi risultati nel lavoro in team. Questo è stato per me, e lo è tuttora, fondamentale nel ruolo di Responsabile della Progettazione che riscopro; in quanto il mio compito è coordinare numerosi gruppi di progettazione (interni alla mia azienda ed esterni ad essa) composti da studi di progettazione e fornitori con l’obiettivo di realizzare l’opera secondo i migliori standard di qualità e nel rispetto dei tempi e dei costi previsti.
Quali sono le opportunità che questo corso di laurea ti ha offerto e in che modo ti sono state utili nello sviluppo della tua carriera?
Oltre alla preparazione al mondo del lavoro tramite esercitazioni progettuali su contesti reali, quello che per me ha fatto davvero la differenza è stato il mio percorso di tesi. All’inizio del 2014, con l’avvicinamento della conclusione degli esami, ho cominciato a pensare alla mia tesi di laurea: volevo impiegare il tempo e le mie energie nella redazione di una tesi che non avesse prettamente uno stampo accademico ma che mi permettesse l’ingresso nel modo del lavoro.
Per questo ho pensato che la scelta ottimale, che si è poi rilevata vincente, potesse essere quella di intraprendere un percorso di stage dal quale poter estrarre delle argomentazioni interessanti per poter sviluppare la tesi di laurea. Da quel momento ho iniziato il mio tirocinio presso il General Contractor CMB nel cantiere della Torre Hadid a CityLife. Azienda nella quale tutt’ora lavoro e che mi ha permesso in 10 anni un’importante crescita professionale.
Dopo 9 mesi di stage mi sono laureata, ottenendo pieni voti per la mia tesi sul Cold Bending dell’involucro di facciata della Torre Hadid.
La particolare forma della Torre Hadid, caratterizzata da una geometria in torsione controllata da funzioni matematiche, avrebbe creato un dispendio economico enorme realizzando l’involucro con la tecnologia classica di calandratura dei profili in alluminio e realizzazione dei vetri su stampo, in quanto ogni cellula era diversa dall’altra e caratterizzata da una curvatura lungo due diverse direzioni. Tale tecnologia, complessa nello studio ingegneristico ma semplice nella sua applicazione, ha permesso la realizzazione di un involucro free forms.
Hai svolto delle esperienze all’estero durante il tuo percorso di studi? In che modo ritieni che questa esperienza abbiano arricchito la tua formazione?
Non ho svolto esperienze lavorative all’estero ma ho lavorato sui cantieri italiani interfacciandomi con studi di progettazione di calibro internazionale (Studio Zaha Hadid per la torre e il Podio commerciale di CityLife e Studio Daniel Libeskind per la Torre di CityLife). Lavorare a fianco di questi professionisti su questo tipo di progetti mi ha permesso di arricchire le mie competenze e di mettere alla prova, giorno per giorno, i miei limiti, superandoli, per ottenere costantemente un miglioramento professionale sia in ambito di competenze tecniche che personale.