
Perchè hai scelto di studiare ingegneria edile nel tuo percorso di laurea magistrale dopo la triennale?
Con una formazione in architettura, dopo la laurea triennale ho maturato un forte desiderio di approfondire gli aspetti ingegneristici. Ciò è stato motivato principalmente dalla mia aspirazione ad acquisire una profonda comprensione degli aspetti tecnici del settore.
La scelta del Politecnico di Milano è stata influenzata dai consigli di un mio professore in Egitto, ex alunno del politecnico. Mi ha trasmesso le sue esperienze sull’alta qualità della formazione e sull’intensa vita studentesca all’interno e all’esterno del campus. Una rapida ricerca online ha rafforzato ulteriormente la mia decisione, in quanto sono rimasto colpita dal gran numero di pubblicazioni e dagli eventi che vedono la partecipazione di stimate personalità ed ex alunni del Politecnico.
Inoltre, mi ha particolarmente attratto l’opportunità di studiare in un’università culturalmente diversa. Mi ha fornito una piattaforma per imparare molto su varie culture e paesi. Ricordo, ad esempio, che in un corso il mio gruppo di lavoro era composto da persone provenienti da Belgio, Paesi Bassi, Francia, Italia, India, oltre a me dall’Egitto.
Infine, la prospettiva di studiare in una città culturalmente vivace come Milano, che è anche vicina ad altre grandi capitali europee, era davvero allettante. A posteriori, posso affermare che tutte le mie aspettative sono state non solo soddisfatte, ma anche superate! Ancora oggi considero il periodo trascorso al Politecnico come il migliore della mia vita. Studiare al Politecnico è un’esperienza unica che però lascia il segno per sempre.
Quali sono le principali difficoltà che hai affrontato durante il tuo periodo di studio in Italia? Come le hai affrontate?
Le principali sfide che ho incontrato come studente internazionale sono state le barriere linguistiche fuori dal campus, la ricerca di un alloggio e la lontananza dalla mia famiglia.
Per quanto riguarda la lingua, ho avuto la fortuna di venire a conoscenza di un corso di lingua italiana offerto dal Politecnico al mio arrivo. Questo corso è stato fondamentale per aiutarmi a capire le basi e a orientarmi. Inoltre, ho stretto amicizia con i miei compagni di classe italiani che mi hanno incoraggiato a conversare in italiano.
Per quanto riguarda la ricerca di un alloggio, è stato un po’ difficile, soprattutto perché ho iniziato i miei studi al Politecnico durante il semestre primaverile, quando la maggior parte degli alloggi per studenti era già occupata. Tuttavia, grazie alla socializzazione, sono riuscito a trovare un appartamento con uno dei miei colleghi, che era di proprietà di un altro collega. Consiglio vivamente ai futuri studenti di dedicare un periodo consistente prima del loro arrivo in Italia per avviare i contatti con i proprietari di case. Questo approccio proattivo potrebbe snellire notevolmente il processo di ricerca di un alloggio.
Infine, la lontananza dalla mia famiglia non è stata una sfida facile da superare, soprattutto ora che risiedo permanentemente in Italia. Tuttavia, sapere che la mia famiglia è orgogliosa dei miei risultati e condivide la mia felicità per ogni passo che faccio è stata la più grande fonte di motivazione e di forza durante il mio percorso. Inoltre, i progressi della tecnologia hanno facilitato notevolmente la comunicazione, dandoci l’illusione di non essere poi così lontani.
Quali sono state le principali differenze tra studiare nel tuo paese e studiare al Politecnico di Milano?
La principale differenza tra le metodologie di insegnamento del Politecnico di Milano e quelle dell’Egitto o del Qatar, dove sono cresciuto, è che il primo pone una forte enfasi sull’esperienza pratica, mentre gli altri su aspetti più teorici. Questo approccio pratico è particolarmente vantaggioso dal punto di vista dello studente, in quanto spesso prevede esami basati su progetti che richiedono allo studente di affrontare varie sfide, come il bilanciamento di costi e valore.
Inoltre, quasi tutti i progetti del Politecnico promuovono la sostenibilità, allineandosi alle linee guida e alla visione dell’Unione Europea. Questo approccio ha avuto un impatto significativo sulle mie competenze trasversali e materiali. È anche degno di nota il fatto che i professori offrano ampie opportunità agli studenti disposti a fare il passo più lungo della gamba. Per esempio, una volta ho tenuto una lezione sulle controventature e ho partecipato a una ricerca sullo sviluppo dei materiali da costruzione, guidata dal professor Andrea Mainini.
Inoltre, il prestigio di studiare in un’università riconosciuta a livello mondiale, dove i professori hanno un’esperienza di insegnamento internazionale, non può essere sopravvalutato. Ho un bel ricordo dell’esperienza di una global classroom durante il corso “Fundamentals of Integrated Building Design”, tenuto dalla professoressa Giuliana Iannaccone, che prevedeva la partecipazione virtuale di studenti statunitensi, facilitata dall’apprendimento a distanza. Queste sessioni sono state una notevole piattaforma per lo scambio di conoscenze, che ha indubbiamente ampliato i miei orizzonti intellettuali. L’obiettivo del corso prevedeva un alto grado di creatività e di pensiero non convenzionale, che hanno contribuito ulteriormente alla mia espansione cognitiva.
Inoltre, le strutture dell’università sono state fondamentali per il mio percorso accademico. Ripenso alle innumerevoli ore trascorse nel campus. La mia giornata iniziava con le lezioni, dotate delle più recenti tecnologie audio, video e didattiche, seguite dalla biblioteca, uno spazio che offre un ambiente ottimale per concentrarsi nello studio. Per pranzo, nelle giornate di bel tempo, avevo l’abitudine di mangiare in Piazza Leonardo Da Vinci sotto un sole splendente. La giornata si concludeva di solito con un’accesa partita di ping-pong sui tavoli dietro all’edificio 1 o con una sessione di allenamento nella palestra del campus. Queste strutture hanno arricchito notevolmente la mia esperienza universitaria.
Infine, le diverse provenienze culturali degli studenti del Politecnico creano un ambiente di apprendimento ricco. Questa diversità ha facilitato notevolmente la mia comprensione di mercati e metodi di lavoro diversi. In conclusione, la mia esperienza al Politecnico è stata stimolante e gratificante, contribuendo in modo significativo alla mia crescita personale e professionale.
In che modo questo contributo è stato utile alla tua carriera dopo la laurea?
Durante il mio percorso di studio al Politecnico di Milano, ho sviluppato un profondo interesse per la sostenibilità e la gestione dei costi. Ho cercato di approfondire la mia comprensione di questi argomenti e di applicarli nelle esercitazioni progettuali e nel mio progetto di laurea. L’esperienza dei professori e dei loro collaboratori in questi ambiti ha facilitato notevolmente il mio processo di apprendimento e affinato le mie competenze tecniche. Nel corso dei miei progetti, ho avuto l’opportunità di imparare diversi strumenti software attualmente diffusi sul mercato.
Oltre ai miei studi, ho avuto anche l’opportunità di svolgere il ruolo di collaboratore alla didattica al Politecnico. Questo ruolo è stato fondamentale per lo sviluppo delle mie soft skills, in particolare nelle aree della comunicazione e della presentazione. Ho scoperto che queste competenze sono fondamentali per la mia posizione attuale, in cui interagisco quotidianamente con i clienti. Questa esperienza non solo ha migliorato la mia capacità di trasmettere efficacemente le informazioni, ma ha anche favorito una più profonda comprensione dell’importanza di una comunicazione chiara e concisa in un contesto professionale.
Inoltre, ho partecipato a numerosi seminari tecnici, che mi hanno fatto conoscere le tecnologie e i metodi di costruzione più recenti. Attualmente lavoro come cost manager presso Turner and Townsend, un’azienda leader a livello mondiale nel campo della gestione dei costi e dei progetti. Il corso di laurea del Politecnico mi ha fornito le conoscenze e le competenze tecniche necessarie per questa posizione. Inoltre, i tirocini che ho svolto sotto la supervisione del mio professore al
Inoltre, gli stage che ho svolto sotto la supervisione dei miei professori mi hanno permesso di acquisire un’esperienza pratica nel mondo del lavoro ancora prima della laurea. Tutte queste qualifiche ed esperienze mi hanno dato un vantaggio competitivo durante la fase di selezione presso l’azienda dove attualmente lavoro.
Ancora oggi mantengo i contatti con i miei professori (che considero davvero i miei mentori). Sono sempre disponibili per qualsiasi domanda tecnica, per consigli sulla carriera o per facilitare i contatti con le aziende. Questo migliora l’esperienza degli studenti e aumenta le loro possibilità di trovare lavoro dopo la laurea.
In conclusione, il periodo trascorso al Politecnico è stato determinante per la mia carriera e la mia crescita professionale e sono immensamente orgoglioso di essere un alunno di un’istituzione così prestigiosa. Vorrei esprimere la mia profonda gratitudine a tutti gli autorevoli professori che ho avuto il privilegio di incontrare durante il mio percorso accademico. La loro guida è stata preziosa. Ringrazio di cuore il Politecnico e l’Italia per avermi offerto questa esperienza così importante.